MEDDA ITALO - Mudac

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MEDDA ITALO

Italo Medda, nato a Roma nel 1939, vive e opera in Sardegna.

Si è formato nell’ambito di studi umanistici e artistici.
Docente di disegno e storia dell’arte, si è interessato anche di scenografia e costumi per il teatro, partecipando, negli anni ’70, all’attività di vari gruppi teatrali e promuovendo nell’ambito della scuola un pluriennale esperimento di teatro con gli studenti. Ha condotto vari seminari teorico - pratici e corsi per insegnanti e operatori culturali sul teatro per ragazzi e tecniche teatrali. Ha coperto la cattedra di scenografia e costumistica teatrale al corso professionale per danzatori CEE - RAS. Espone dai primi anni ’60, in Italia e all'estero, e svolge tuttora molteplici attività nel campo dell’illustrazione, della grafica, della promozione artistica e culturale.
Ha collaborato alla trasmissione di RAI - Radio/Sardegna "Qualche cenno sull’universo". E’ tra i fondatori del "Gruppo ‘91" e dell’Associazione Culturale "R. Progetto Aperto", di cui cura la programmazione artistica della galleria G28 di Cagliari e la direzione di "Informart magazine", bollettino di informazione culturale e artistica dell'associazione. Fonda con Placido Cherchi la collana "Stagioni", libri d’arte tascabili, per le edizioni Zonza.
Si interessa anche di Mail Art   e di Libri d’Artista, dei quali numerose sue poesie sono parte integrante.
Ha partecipato con sue poesie a vari concorsi nazionali ottenendo segnalazioni e premi. Negli anni '60 ha vissuto una fervida stagione nell'ambito della "nuova figurazione", con particolare riferimento alle invenzioni spaziali di Bacon. Poi una produzione che, secondo le intuizione del critico Placido Cherchi, poteva essere considerata molto vicina alle caratteristiche forti della lezione di Paul Klee, cioé  dentro la categoria della "mediazione", ovvero lo stare  dentro il crinale dell'organicità e dell'astrazione, senza accordare un primato all'una o all'altra ma insistendo sulla ricchezza che l'uno e l'altro termine, ciascuno per proprio conto, presentano. Citato da Giorgio Di Genova come fine acquerellista (Storia dell'Arte Italiana del '900. Ed Bura, Bologna), da qualche tempo la sua attenzione si è focalizzata sulla manipolazione e nobilitazione di "materie povere" (in primis la carta), con soluzioni "capaci di suscitare profonda ammirazione partecipativa"(R. Sicurelli), e di "rivelare una straordinaria felicità inventiva, un amore per i materiali semplici che, nella continua invenzione d
elle forme e dei modi, si dispone a ulteriori reinvenzioni poetiche in una ininterrotta sperimentazione"(Palmiro Bona). italomedda@tiscali.it   

Omaggio a Maria Lai, Carte intrecciate policrome, cm. 82X64X18










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