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Sergio Fergola nasce a Napoli nel ‘36 ed ivi muore, relativamente giovane, nel ’96. Fergola è figura di spicco nel panorama artistico italiano per attivismo e cultura. Giovanissimo si avvicina al Movimento Nucleare di Enrico Baj, Joe Colombo, Mario Colucci, Sergio Dangelo, Lucio del Pezzo, Bruno di Bello, Mario Persico ed altri. Successivamente con Del Pezzo, Di Bello e Persico fonda il gruppo 58, la cui poetica consiste nel "chiudere il tormentoso rubinetto dell’inconscio e di gettare un ponte tra il presente della nostra civiltà spirituale e l’origine, dimostrando quanto questa civiltà sia ancora capace di cantare con semplicità le albe primordiali pulsanti nella memoria del suo sangue"
http://www.abarte.it/index_file/SergioFergola.htm.
Scrive e firma poi il Manifeste de Naples ", il quale si rifà ad un’arte spontanea e sperimentale.
Sono questi gli anni nei quali a Napoli c’è il fermento della poesia visiva, i cui esponenti più notevoli sono certamente Stelio Maria Martini, Luciano Caruso e Emilio Villa.
Ma l’artista è un infaticabile intellettuale, tanto che lo troviamo, insieme ad Angelo Guglielmi, ad essere uno dei teorici del movimento letterario Gruppo 63.
Fergola nel corso della sua vita artistica ha rimesso sempre in discussione forma e colore, materia e stile, che sono poi gli elementi costitutivi dell’arte, per reinventarli in un nuovo rapporto con la realtà.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero.
Lidia Pizzo